Un istante di luce, un eterno ricordo
Viaggio a Cuba (1)
Viaggio a Cuba (1)

Viaggio a Cuba (1)

Da molto tempo desideravo visitare Cuba, ma per un motivo o l’altro avevo sempre rimandato. Quest’anno finalmente sono riuscito ad organizzare il viaggio che volevo, e ad agosto sono partito per trascorrere 10 giorni tra L’Avana, Viñales, Varadero e Trinidad.

Le aspettative erano alte, e si basavano su informazioni ricevute da amici che ci erano già stati e su vari articoli di siti di viaggio. Inoltre, qualche settimana fa, in questo articolo, mi ero dato alcuni temi fotografici da seguire, avendo in testa un’immagine di Cuba piuttosto colorata, facile da girare, e ovviamente turistica. Tuttavia, con il passare della vacanza ho scoperto un paese diverso da quello che mi era stato descritto, e per molti aspetti contrastante con quanto ci si potrebbe aspettare prima di averla vista di persona.

Per spiegare meglio cosa intendo proverò a raccontare con le mie foto le impressioni e le sensazioni provate in questi 10 giorni, durante i quali ho cercato di ritrarre la vita quotidiana dei cubani attraverso le scene di strada e le persone che ne erano protagoniste.


Itinerario in 10 giorni: 3 giorni a L’Avana, 2 giorni a Viñales, 5 giorni a Varadero, con tappa giornaliera a Trinidad e Cienfuegos.


L’Avana

Non sorprenderò nessuno se dico che una delle cose che mi ha colpito subito di Cuba sono i colori. Già nel tratto di strada che va dall’aeroporto al centro dell’Avana si notano le tonalità pastello delle tipiche case coloniali, ma anche e soprattutto l’incredibile verde della vegetazione e le sue innumerevoli gradazioni, contrastate di tanto in tanto da macchie di terra rosso scuro.

L’impatto con l’Avana è stato più duro del previsto. La povertà e la decadenza sono stati molto più forti di quanto mi aspettassi. Passeggiando per le strade dell’Avana Vecchia si ha l’impressione di tornare indietro nel tempo di 50-60 anni, dove nulla è cambiato: vecchi e bambini seduti sull’uscio della porta di casa o affacciati alle grate delle finestre si mimetizzano tra i turisti che passeggiano per le vie più affollate.

Uno scorcio de L’Avana Vecchia, con sullo sfondo la famosa Bodeguita del Medio

Se è vero che La Habana Vieja (Avana Vecchia) deve il suo fascino alle vie e le piazze tipiche del centro storico dove si concentra la maggior parte del turismo (e da qui anche la stragrande maggioranza di foto che viene associato all’Avana), lo stesso non si può dire del resto della città. Basta fare un giro nei quartieri limitrofi per avere un assaggio dell’Avana più autentica, dove i negozi di calle Obispo e Plaza de Armas lasciano spazio a tuguri e case fatiscenti che si affacciano su strade sconnesse, sporche e caotiche.

Una via del Centro Habana

C’è naturalmente del fascino anche in tutto questo, e non a caso è qui che a mio avviso si trovano i soggetti fotografici più interessanti. Tuttavia, se non si è preparati a questo tipo di realtà, si può rimanere facilmente impressionati (e forse delusi) da una città che sulla carta (dei tour operator) appare molto più pittoresca.

L’Avana Vecchia, Paseo del Prado

Per le strade dell’Avana, e in generale anche nelle altre città che ho visitato, la gente del posto passa molto tempo seduta sulle panchine, sui balconi fatiscenti, o su una sedia fuori dalla propria casa, e questo rende abbastanza facile trovare spunti fotografici e volti particolari da ritrarre. Nella mia esperienza, sono sempre stati tutti molto disponibili a farsi fotografare, il che ha reso più facile il compito di portare a casa qualche ritratto soddisfacente.

Uno dei tanti anziani seduti per strada, vicino al Capitolio

Oltre alle persone, un altro soggetto inflazionato sono le macchine d’epoca. Ce ne sono ovunque e di tutti i tipi, e ci si può sbizzarrire a riprenderle da ogni angolo e con ogni sfondo possibile senza troppe difficoltà. Rendere originale un soggetto come questo è un’impresa ardua, a meno di estremizzarlo o renderlo secondario della scena.

Nella foto qui sotto ho cercato di esaltare il soggetto (la macchina e l’autista) tramite l’inquadratura centrata e laterale. La trama semplice dello sfondo si abbinava bene al taglio orizzontale, dividendo la foto in tre parti (dall’alto verso il basso, la striscia blu del cielo, quella verde del prato, e quella in basso della strada con la macchina). I colori sono pochi e saturi, e non ci sono elementi di distrazione. In questo modo ho voluto “ingannare” l’osservatore e illuderlo di stare osservando una scena dell’America degli anni ’50, trasmettendo contemporaneamente la sensazione che si respira per le strade di Cuba: un paese dove il tempo si è fermato, e “l’americanizzazione” di allora vive ancora negli oggetti di oggi.

L’Avana, sulla strada da El Morro al Cristo e la casa del Che

Il terzo e ultimo giorno a l’Avana ho deciso di dimenticarmi temporaneamente delle macchine d’epoca e delle case colorate per concentrarmi sulle persone, cercando di ritrarle nel loro contesto naturale, durante il lavoro, o semplicemente carpendo i momenti più spontanei senza essere notato. La foto qui sotto ne è un esempio:

Una donna con il figlio si affaccia dalla porta di casa per chiamare il marito

Nel prossimo articolo trovate la seconda parte del viaggio con le foto di Viñales e Trinidad.

P.S. Potete trovare queste ed altre foto di Cuba nella pagina Portfolio del sito.

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