About

Sono nato a Roma nel 1981. Il mio approccio alla fotografia risale al 1992 quando mi viene regalata la mia prima macchina fotografica, una piccola Nikon compatta a pellicola che porto sempre appresso durante i miei viaggi e con la quale immortalo i momenti più belli delle vacanze con gli amici.

Durante gli anni dell’università questo divertimento si trasforma dapprima in un grande interesse, poi in una vera e propria passione. Quando ricevo in regalo una reflex Pentax Super A del 1980 un nuovo mondo si apre davanti ai miei occhi. Inizio a fotografare in bianco e nero i soggetti più diversi, dai paesaggi alle persone per strada, dai fiori agli oggetti che mi circondano.

Insieme a mio padre, da cui ho ereditato questa passione, mi dedico anche allo sviluppo e alla stampa in camera oscura dei miei rullini, imparando i principi base della fotografia e della “post-produzione”.

L’apprendimento della tecnica fotografica avviene con la scoperta del “Libro della Fotografia” di A. Feininger, trovato casualmente in una libreria di casa. La lettura di questo libro accresce moltissimo la mia voglia di imparare e migliorare, e diventa una vera e propria guida da portarmi dietro durante le gite fotografiche.

Nel 2008 decido di passare alla fotografia digitale.
Pur essendo un nostalgico della fotografia bianco/nero a pellicola, trovo che le potenzialità della fotografia digitale siano enormi e in continua espansione, soprattutto perchè con essa sono nati nuovi strumenti (es. lo sviluppo in camera chiara) in grado di aiutare il fotografo ad esprimere la propria creatività secondo modalità completamente nuove e inimmaginabili fino a poco tempo fa.

Nelle gallerie di giuliolambert.com ho raccolto le foto più interessanti scattate in questi anni durante i miei viaggi in Italia o all’estero, sia in digitale che a pellicola. Mi piace fotografare i soggetti più diversi, anche se prediligo la fotografia di strada e di paesaggio. Tramite le mie foto non voglio solo trasmettere agli altri le emozioni provate durante lo scatto, ma cerco anche di catturare l’attenzione dell’osservatore con particolari sfuggenti o dettagli apparentemente insignificanti. Mi piace pensare alla fotografia come ad una modalità di espressione di un pensiero, un concetto, o un sentimento, non necessariamente di immediata intuizione, anzi frutto di un percorso interiore profondo e personale.